Música Popular Brasileira

Viaggi in Brasile / Wiki / Cultura / Música Popular Brasileira

La musica del Brasile è fortemente influenzata da quelle d’Africa e d’Europa. In 500 anni di storia, nel Paese sono sorti stili unici ed originali come choro, forró, frevo, samba, bossa nova, Música Popular Brasileira (MPB) e rock brasiliano genere, quest’ultimo, ripreso e promulgato anche fuori dai confini nazionali come nel caso del compositore italiano Bruno Pignatiello.

Con Música Popular Brasileira (musica popolare brasiliana, o più semplicemente MPB) si intende l’insieme di tutti i generi popolari brasiliani, della musica leggera e di tutte le contaminazioni con altri stili che l’hanno caratterizzato fino a renderlo un genere musicale con dignità propria. Nella cultura musicale brasiliana, forse più che in altre, una delle caratteristiche tipiche è la commistione senza preconcetti tra generi e stili musicali diversi. Musica Popolare Brasiliana e l’acronimo MPB sono utilizzati con due accezioni leggermente differenti a seconda del contesto e dell’epoca a cui ci si riferisce.
Nel primo caso, estensivo, è usato per identificare tutta la musica leggera o folklorica nata in Brasile sin dai primi decenni del XX secolo fino ad oggi. Sono compresi quindi tutti i generi tipicamente brasiliani come ad esempio il samba, la bossa nova, il choro, il sertanejo, la musica caipira, il forró e tutti i movimenti musicali caratteristici della storia e della cultura musicale brasiliana come il carnevale o il tropicalismo, comprendendo anche gli ibridi nati dalla contaminazione di generi non propriamente brasiliani, ma che hanno arricchito il linguaggio musicale del paese.

Nell’altro caso è utilizzato per identificare, in particolare, il movimento di musica leggera esploso a metà degli anni ’60 in seguito al successo della bossa nova, del rock, del pop e dei seguitissimi festival musicali organizzati a Rio de Janeiro e a San Paolo sulla falsariga del Festival di San Remo italiano. In ogni caso, considerata la vastità della tradizione e della cultura musicale brasiliana, nel XX secolo seconda probabilmente solo a quella anglo-americana, è stato necessario coniare una etichetta generalista per indicare la musica brasiliana senza dover specificare, cosa peraltro spesso proibitiva, le caratteristiche peculiari di ogni genere o stile, ma sottolineandone l’origine, il temperamento, il carattere comune. La MPB, nella sua accezione più vasta, contiene tutte le caratteristiche della musica prettamente popolare che, come tutta la cultura brasiliana, ha tre anime: quella bianca (europea, portoghese), quella nera (africana) e quella indio. Dalla tradizione musicale europea (barocca, rinascimentale, ma anche popolare) la MPB ha ottenuto la melodia e la ricchezza armonica; dalla tradizione degli schiavi neri ha attinto il ritmo e gli strumenti (in particolare dalla religiosità dell’Angola); dalla cultura degli indios il temperamento e il carattere. Un po’ come è successo negli Stati Uniti per il jazz, con una vicenda parallela, ma del tutto peculiare.

Nonostante sia definita popolare, la MPB è spesso identificata come la musica della classe media. In effetti l’uso dell’identificativo divenne consueto negli anni ’50, in epoca di rinascita economica, quando la classe media o borghese, quasi esclusivamente bianca, iniziava ad imporsi socialmente in Brasile, con un ritardo di qualche decennio rispetto al resto del mondo occidentale. Erano quindi i giovani benestanti, gli studenti universitari, gli stessi che hanno dato vita alla bossa nova, che potevano permettersi di acquistare i dischi, di frequentare i locali dove si suonava la musica più moderna e che potevano più facilmente essere influenzati dalla cultura e dalla musica statunitense ed europea.

La MPB, con questa accezione, ha il suo momento di splendore durante gli anni ’60, dopo la nascita della bossa nova, quando i nuovi compositori e musicisti si imposero ad un audience di giovani studenti e a una popolazione intelletualmente e culturalmente emancipata, divenendo uno dei mezzi privilegiati di critica a di opposizione al regime totalitario. Nel contempo la MPB, specialmente con i successi dei festival e degli spettacoli televisivi della seconda metà degli anni ’60, diviene il veicolo dei sentimenti nazionalistici e populisti cari al regime, ma nati, peraltro, in epoca democratica, prima della dittatura, ai tempi della rinascita economica degli anni ’50 di cui è rimasto simbolo il presidente Juscelino Kubitschek.
I protagonisti di tutta la musica popolare brasiliana sono comunque i sentimenti e gli stati d’animo quasi viscerali che caratterizzano il carattere del popolo: sono la tristeza, la felicidade, la saudade (la nostalgia), il choro (il pianto). Nella musica brasiliana più autentica compaiono difficilmente la rabbia (tipica di certo blues), la voglia di ribellione (tipica del rock) o l’amore romantico (tipico della canzone europea e statunitense). Si contano più spesso i sentimenti e lo struggimento per la terra, la natura, la storia: spesso con grande poesia, a volte con l’uso di luoghi comuni, di solito con un po’ di ironia e con molto divertimento.

Per la musica brasiliana la tristezza e la nostalgia hanno la stessa dignità della felicità: Antonio Carlos Jobim diceva che condividono la stessa bellezza. I brasiliani stessi dicono che la loro musica racconta prevalentemente la bellezza.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *